domenica 15 marzo 2020




Autrice: Anna Premoli

Editore: Netwon Compton editori

Pagine: 299

Data pubblicazione: 24/02/2020




Trama:

Viola Brunello ne ha abbastanza degli uomini. Soprattutto di quelli che pensano di poter sfruttare la sua brillante intelligenza per i propri scopi. Avvocato d’affari e con uno studio avviato da poco, Viola non vuole perdere tempo a inseguire sogni romantici che in fondo al cuore ritiene del tutto irrealizzabili. Preferisce concentrarsi sulle sfide lavorative e sulla sua famosa “lista”, quella che ha compilato in una serata dall’elevato tasso alcolico. Sebbene l’idea sia nata per caso, ben presto Viola si lascia entusiasmare dall’idea di eliminare tutti i punti della sua “bucket list”: è così che decide di buttarsi in avventure che non pensava potessero proprio fare per lei… Una cosa è certa: le sfide filerebbero più lisce se Lorenzo Vailati, uno dei partner di una società che le ha da poco affidato un incarico, non avesse scoperto a sua volta il contenuto della lista e non ne fosse rimasto intrigato. Perché Viola ne ha abbastanza degli uomini. Di tutti, ma soprattutto di quelli come Lorenzo.


Recensione:

Una cosa che apprezzo di questa autrice è il fatto di legare alcuni dei suoi romanzi uno al altro ma senza aver la pretesa che il precedente sia stato letto e/o apprezzato. è il caso ad esempio per quanto mi riguarda del libro "Questo amore sarà un disastro" che seppur bello non mi è rimasto in testa cosi come questo del quale,  seppur siano trascorsi alcuni giorni dalla lettura,  mi tornano alla mente alcuni passaggi/battute. E per una naturalmente smemorata come me non è assolutamente cosa da poco. 

In questo romanzo incontriamo una ragazza (perchè sulla soglia dei 40 anni bisogna considerare che si è ancora tutte ragazze nonostante i ragazzini che ti chiamano signora) che è oggettivamente brutta.. Cosi Viola si definisce e cosi è convinta che la vedano tutti.  Questo per quanto riguarda l'aspetto estetico, ma è tutto sulla testa che punta l'avvocato piu brillante, tosto, rigido e combattivo di Milano che cerca di farsi strada in un mondo ancora troppo maschilista e che ha una forte antipatia per il genere maschile
Lorenzo è al contrario oggettivamente bello, spiritoso, brillante, abituato alle belle donne ma non alle belle teste.

Parte tutto con una trasferta di lavoro che si trasforma in una giornata a base alcolica nella terra del Amarone, la Valpolicella, che porta i due protagonisti a confrontarsi su varie tematiche e che mettono il tarlo nella testa di Viola fino al punto di spingerla a compilare una lista delle cose da fare per uscire dalla sua personale confort zone. Punti magari per altre persone normali o quasi ma non per Viola.. senza spoilerare la lista si passa da una "banale" operazione agli occhi a un pausoro lancio con il paracadute senza tralasciare cose più impegnative. 
Lorenzo, migliore amico di Edoardo e squalo della finanza milanese, ha per le mani un affare presso una cantina vinicola e "grazie" all' intervento di Edo si trova a collaborare con l'avvocatessa che gli ha dato più filo da torcere e che soprattutto non è cascata ai suoi piedi dopo il suo famoso battito di palpebre. Da questo incontro lavorativo nasce pian piano un rapporto di amicizia non prevista che spinge, ben raccontato tramite i pov dei due protagonisti, a sentire la necessità uno del altro senza volerlo. Viola è dannatamente insicura di se stessa e inizia ad affrotare a testa alta e con particolare coraggio i punti della lista trovandosi tra i piedi Lorenzo che, un po per curiosità prima, un po per istinto di protezione e poi per sua stessa necessità,  la accompagna in questo suo percorso 
E' questo il problema con Lorenzo: non è solo una bella faccia. E' una brava persona, tanto per iniziare
Il percorso di crescita di Lorenzo è stato simbolicamente più decisivo, accorgersi di essere uscito dal suo standar e non volerci credere ma al tempo stesso far di tutto per riuscire a capacitarsi del perchè tutto ciò stia succedendo è stato ben strutturato. Per Viola il percorso è più lungo a causa della sua autostima ridotta a meno che al osso ed è difficile riconoscersi per lei nella sua "nuova io" figurarsi a prendere in considerazione un rapporto con Lorenzo

"non credo di essere quel tipo di donna che può davvero entrare in sintonia con perfetti sconosciuti. Temo di non potermi nemmmeno rilassare a sufficienza da parlarci in maniera normale figurarsi...." 
 
Ho solo pensato che non sei quel tipo di donna capace di perdere la testa per uno appena incontrato in un bar, tutto qui! 

 E quindi la mia domanda è: ma di Lorenzo Vailati ce ne sono in circolazione^?

 Concludo col dire che Anna Premoli mi piace un sacco, mi piace come scrive, la leggerezza dei suoi racconti dove però spesso e volentieri cela una certa verità e delle tematiche che ti spingono cmq a fare due riflessioni. Mi piaciono quei libri che quando li chiudi ti ritrovi a pensare: "perchè io non l'ho mai fatto?" .  In particolare qui, come l'autrice riporta nei ringraziamenti, si parla di mettersi seriamente in gioco e uscire fuori dalla propria confort zone, perchè lasciare andare il freno e provare a essere anche altro richiede grande coraggio.  Io mi sono sentita parecchio "Viola Brunello", per svariati motivi e mi ha stupito leggere anche di me, della mia personale confort zone che effettivamente sto mettendo in discussione ultimamente. Qui è proprio il caso di dire che questo libro è arrivato nel momento "perfetto" ... ho un agenda nuova e vuota e non è detto che non abbia inziato a scrivere anche io i miei 10 punti.



Valutazione  5-
si è fatto spazio nella mia personalissima top ten... che non ha ancora 10 libri a mio parere perfetti ma questo ha sicuramente il suo spazio